START UP
LEGGI I PROFILI DELLE AZIENDE

CICERO
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Dipendenti: 21
Fatturato 1,2mln€
Lecco
Dal tavolo di una cucina, ma frutto di tanti viaggi ed esperienze, nel 2020 nasce Cicero, start up innovativa basata sul turismo esperienziale e fondata sulla piattaforma Cicero Experience. Francesco Cappoli CEO & cofounder di Cicero Experience, 30 anni, racconta: «Ai tempi nel mercato c’erano solo marketplace, da intendersi come supermercati di esperienze. La nostra decisione strategica fu invece investire su una promessa al cliente per cui a monte facciamo una reale selezione di cosa davvero valga la pena visitare di un luogo, lavorando anche sulle persone, che devono fare la differenza. Puntiamo sull’estrema qualità delle piccole realtà e dei professionisti, dando tutti i benefici della tecnologia». L’idea era nata nel 2015 con Chiara Redaelli, 31 anni, COO dell’azienda, ma ci si mette di mezzo la pandemia, che spinge poi a puntare su turismo di prossimità. «Agli obiettivi di business uniamo una vocazione sociale per la valorizzazione del territorio, delle identità, della cultura. A inizio 2021 il primo round di fund raising di 300.000 euro, in cui abbiamo trovato i primi veri business angels negli imprenditori zona Lecco e Brianza. Per il futuro abbiamo un piano di sviluppo per arrivare entro il 2025 a 20 milioni di fatturato grazie allo sviluppo della piattaforma di machine learning, iOT e l’attivazione di nuovi canali di vendita».

EVOPOST
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Dipendenti: 10
Como
Ricevere posta, pacchi, addirittura la spesa e si sa, questa comporta anche la presenza di generi deperibili. A ripensare il sistema della consegna al domicilio è stato Daniele Aresu, CEO e founder di Evopost, che con la sua start up nata tre anni fa intendeva sviluppare il sistema delle smart mailbox interattive: «E-One è la prima cassetta postale intelligente con apertura digitale, pensata per quel vastissimo pubblico che acquista online. Ho iniziato a lavorare su questo nel 2015, modificando ed evolvendo la cassetta postale senza sconvolgerne l’immaginario. Oggi abbiamo 19 brevetti internazionali tra Europa e Usa; Evopost è nata poi nel 2020 con l’intento di sviluppare commercialmente il prodotto». Un percorso intenso, compiuto interamente in autofinanziamento. Produzione ad Agrate Brianza e commercializzazione attraverso il sito, la società andrà a break even già nel secondo anno di produzione. «La nostra soluzione è unica perché ovunque tu sia puoi aprire il portello e rendere possibili le varie operazioni in pochi secondi, eliminando sovrastrutture legate ai codici di tracking e al riconoscimento utenti. Sulla base delle ultime ricerche di mercato, poi, abbiamo sviluppato E-One Food Station con comparto inferiore refrigerato per ricevere alimenti deperibili».

IL CIRCOLINO
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Dipendenti: 30
Monza
Portare a Monza una tipologia di ristorazione e intrattenimento gastronomico di livello superiore, accessibile secondo diverse formule dalle 8 del mattino alla mezzanotte: questa, in nuce, l’idea di Stefano Colombo, che con il papà Mario (presidente di Colmar) e il socio Federico Grasso sviluppano un concept e un progetto economico che ha come ulteriori driver la scelta di una location storica, in centro città, e il coinvolgimento di un nome importante: quello dello chef stellato Claudio Sadler. «Abbiamo voluto interpretare e dare nuova vita a ciò che c’era, ovvero un circolo sociale, istituzione nata a metà dell’800 e punto di incontro di culture e identità differenti. La location è ricca di storia, dunque, ma anche nella nostra proposta culinaria c’è tanto di globale e locale, perché il tentativo è sperimentare e creare fusione». A pochi mesi dall’apertura (fine 2022) il DNA imprenditoriale di Colombo e Grasso si conferma anche nella volontà di continuare a investire nel progetto: «Sono già allo studio implementazioni nell’area del giardino e la realizzazione di un gazebo con american bar. I feedback sono molto buoni, dunque contiamo su un progressivo affermarsi della nostra proposta tra i monzesi ma anche verso chi vuole venire nel capoluogo della Brianza per regalarsi una serata speciale».

LEBANTO
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Dipendenti: 2
Cantù (CO)
«L’obiettivo di Lebanto, nata nel 2022, è quello di creare mobili che durino nel tempo, nelle giuste quantità, valorizzando l’eccellenza territoriale delle botteghe artigiane e del prodotto Made in Italy», spiega Emanuela Terraneo, cofounder e creative director dell’azienda, insieme ad Alessandro Pozzi, founder e CEO. L’attività si sviluppa nella progettazione di interior e nel furniture design, coniugando tradizione e innovazione. Cura del dettaglio e passione vengono trasferite in ogni progetto per tramandare un sapere artigiano, vero valore aggiunto del brand. «La nostra esperienza out of borders e la naturale inclinazione verso la tecnologia rappresentano i nostri tratti distintivi. Vogliamo digitalizzare e democratizzare l’intero processo produttivo con una filiera corta a km zero che lo renda più accessibile e ne veicoli il valore. Abbiamo unito l’artigianalità con un approccio fortemente digitale, per portare il cliente all’interno del progetto, fargli vivere l’esperienza della bottega, raccontando cosa sta dietro ogni lavorazione, attraverso realtà aumentata e AI». In breve tempo Lebanto ha promosso la sua filosofia anche nel panorama internazionale. Il riconoscimento più gratificante è arrivato proprio dai clienti esteri: «Con questi prodotti, abbiamo portato a casa un pezzo d’Italia».

PIUTRENOVE
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Dipendenti: 8
Fatturato 1mln Euro (primi 3 mesi di attività)
Fino Mornasco (CO)
Radici salde nella tradizione tessile comasca e una visione volta all’innovazione, Piutrenove è una realtà giovane, pronta a cogliere nuove contaminazioni, per declinarle in un servizio all’avanguardia. Specializzata nel commercio all’ingrosso di tessuti e nello sviluppo di prodotti beachwear, sportswear, athleisure e fashion: «Abbiamo dato un’impronta completamente nuova alla filiera del tessile, per centralizzare le lavorazioni e ottimizzare i servizi», racconta l’ingegner Mario Celentano, CEO dell’azienda. «Non vogliamo più essere semplici venditori di tessuti;il nostro approccio si focalizza sulla sostenibilità e sull’innovazione tecnologica. Partiamo dalla ricerca di tessuti e dalla definizione dello stile, per riportare il valore del Made in Italy e delle sue maestranze in Italia. Studiamo ogni prodotto sulla base delle esigenze del cliente, utilizzando una gamma di articoli su cui aggiungiamo effetti, come stampe 3D con pigmenti e resine in grado di dare tridimensionalità e matericità al prodotto. Inoltre, utilizziamo tutte le tecnologie di stampa sostenibile fino ad inserire codifiche invisibili a occhio umano, che possono regalare un’esperienza unica: dalla tracciabilità del tessuto alla serializzazione del capo, dal marketing dinamico fino all’uso di NFT, una tecnologia con infinite declinazioni».

PIZZAUT
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Dipendenti: 33 ragazzi tra i 20/30 anni + personale neurotipico
Monza
Inaugurato lo scorso 2 aprile in occasione della Giornata mondiale di consapevolezza sull’autismo, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, da inizio maggio ha aperto al pubblico PizzAut Monza, il ristorante gestito totalmente da ragazzi con autismo. Un’idea di Nico Acampora, fondatore dell’associazione PizzAut Onlus e padre di un bambino con autismo. «Pensando al futuro di mio figlio – racconta Acampora – mi sono imbattuto nel presente di molti ragazzi alla ricerca non solo di una professione ma anche di un luogo in cui poter tornare a sentirsi utili, recuperare la propria dignità e acquisire competenze lavorative, sociali e relazionali. Un risultato che è stato ottenuto dopo averli osservati all’opera; sono state così introdotte una serie di soluzioni per la cucina e la sala utili per venire incontro alle esigenze dei ragazzi; per fare qualche esempio, forni a tunnel e a induzione, cappe iper potenziate per eliminare gli odori e in grado di ridurre al minimo gli stimoli sensoriali ai quali questi ragazzi sono particolarmente sensibili». Per i primi mesi si lavorerà a capienza ridotta, per dare loro modo di abituarsi a spazi e nuovi ritmi. Il ristorante di Monza si aggiunge a quello di Cassina de’ Pecchi, aperto nel 2021. L’accoglienza del pubblico? Tutte le sere sold out per diversi mesi.